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La memoria del San Berillo – Mostra fotografica

Monolocale a San Berilloo (archivio fotografico Marino)

Dalle foto precedenti alla distruzione di San Berillo, dello Studio Martinez e del fondo Marino, riappare un quartiere per il cui risanamento l’ing. Gentile Cusa, nella relazione del piano regolatore del 1888, diceva di non voler ripercorrere la radicale, seppure per certi versi comprensibile, demolizione voluta da Haussmann per Parigi nel 1852: “E’ avvenuto così che per tutto il quartiere di S. Berillo io non ho creduto necessario proporre quello sventramento che, per simpatie generali, viene da lungo tempo designato come indispensabile (…) ed, anche a costo di attirarmi le ire degl’interessati, mi son limitato a progettare qualche diradamento di caseggiato di secondarissima importanza, lasciando quasi intatta l’attuale rete stradale”.

E riappare anche una comunità con i suoi usi e le sue attività, spesso praticate in continuità con la strada e i cortili, di cui si sono occupati Andrea D’Urso (dottorato, geografia Urbana) e Luca Lo Re (tesi di laurea, Antropologia) nello studio “Mappe di Comunità” redatto con l’Università di Catania nel 2011, ed anche Francesco Grasso e Roberto Ferlito del Comitato San Berillo, con grande sensibilità per gli aspetti sociali.

Partendo da quelle immagini, e dai ricordi di familiari e di residenti trasferiti nel quartiere periferico di San Leone, Luigi Lipani ha ricollegato i vecchi luoghi alla pianta di una città fisicamente scomparsa, ricreando una topografia che si presta ad essere percorsa e abitata. Quando, mostrando lo scorcio di un vicolo, dice che proseguendo si giunge ad una scala, non utilizza un presente storico, ma mostra di essere lì adesso. E’ prerogativa tutta umana quella di poter stabilire la propria residenza ideale dove si crede. Nel retrobottega mentale, domestico o nel rifugio che – in alcune città – l’esistenza di certi quartieri concede.La ricchezza e qualità degli aspetti rilevati nel quartiere residuo e nelle memorie della parte demolita, richiedono oggi, a salvaguardia del patrimonio culturale della città, che la riqualificazione urbana sia qui concepita anche secondo priorità sociali e non, come già in passato, prevalentemente immobiliari e finanziarie.

A CURA DI LUIGI LIPANI

PRESENTAZIONE DI GAETANO RANDAZZO

La mostra sarà accompagnata dalla proiezione di materiali d’archivio contemporanei allo sventramento dell’area del San Berillo (1955-56), girati da Salvatore Chines, a cura di Carlo Lo Giudice.